Social Sensing nasce dall’osservazione di un nuovo malessere che colpisce una buona percentuale di utenti delle piattaforme sociali, il “Social Network addiction”: una sorta di dipendenza che porta a volte a essere perennemente “connessi”, aggiornando e controllando senza tregua il proprio profilo.  

Perché quindi non sfruttare, in maniera proficua, quest’uso compulsivo dei social network? Grazie a questo fenomeno, che riguarda soprattutto gli utenti di Twitter, è possibile individuare e analizzare eventi che destano allarme sociale come, per esempio, terremoti o alluvioni.

In queste situazioni gli utenti si comportano come veri e propri sensori, più propriamente come “sensori sociali”: i contenuti condivisi sui social contengono una quantità incredibile di informazioni utili per valutare le conseguenze di un evento sulle zone interessate. Queste informazioni, pubblicate quasi in tempo reale, possono risultare utili anche per i soccorsi e farli arrivare tempestivamente nelle località interessate dalle catastrofi naturali.

I ricercatori dell’Iit-Cnr di Pisa stanno attualmente lavorando su un prototipo di piattaforma di “Social Sensing” che sia in grado di fornire supporto decisionale nella gestione delle emergenze, analizzando in tempo reale i contenuti condivisi dagli utenti sui Social Media. La prima versione del prototipo è già pronta: EARS (Earthquake Alert and Report System) è capace di individuare terremoti analizzando i dati di Twitter segnalando tempestivamente l’evento a una lista di utenti con un riepilogo di quanto accaduto.

Al termine dei due anni di progetto la piattaforma, per il caso specifico dei terremoti, potrà potenzialmente essere utilizzata da Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), dalla protezione civile o dalle forze dell’ordine. Anche gli stessi cittadini potranno accedere a uno strumento di informazione tempestivo in caso di emergenze. I risultati delle analisi saranno resi disponibili su www.socialsensing.it freccia

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